mercoledì 25 giugno 2014

IPNOTICHE OSCILLAZIONI, LA MIA PRIMA INTERVISTA DA “SCRITTORE”.

In questi anni ho conosciuto tante persone, come sempre succede ne ho conosciuto di belle, di brutte, di mediocri, di insignificanti,di eccezionali e potrei continuare a lungo con gli aggettivi senza riuscire ad includere tutti i casi in cui mi sono imbattuto.
Ho stretto rapporti con persone nuove, ho incontrato nuovi amici e, dopo un lungo periodo in cui, dopo la perdita di un caro amico, mi sono sentito solo ho ricominciato a sentire intorno a me il profumo dell’amicizia.
E’ un profumo raro quello dell’amicizia, è il profumo dell’affetto disinteressato, dell’empatia automatica, della tendenza alla sincerità.
Perché vi parlo di queste cose in una nota che dovrebbe parlare della mia prima intervista?
Perché queste cosa hanno molto a che fare con la mia prima intervista da “scrittore”, lo metto ancora tra parentesi, dopo tre o 4 pubblicazioni e dopo tanti racconti scritti mi sento ancora pienamente un grafomane ignorante e, se anche la mia amica Ester mi dice che non dovrei, proprio non riesco a svestire i panni di quello capitato per caso in un salotto di lusso.
Scrivere mi diverte, mi piace, mi aiuta a superare i miei momenti, incidentalmente le cose che scrivo piacciono anche a taluni, ma sono anche convinto che molti, moltissimi semplicemente non ci provano.

D'Ecclesiis mentre legge un "Fattariello"
Foto Massimo Bavusi
Torniamo a noi: La mia prima intervista.

E’ uscita qualche giorno fa sul Giornale Lucano e la mia prima intervista me l’ha fatta un amico, una persona complessa, a volte tormentata, di grande intelligenza e sensibilità, uno che, come me, non riesce a tenersi tutto dentro e deve scrivere poesie per svuotare almeno un poco il serbatoio delle emozioni e cercare di evitare che esse lo soverchino, siano esse di felicità o meno.

Di chi sto parlando? Leonardo Pisani, naturalmente.

Leo è uno che sa osservare, anche da lontano, è uno che scrive di pancia come me, è uno che facilmente decodifica le mie costruzioni anche quando cercano artificiosamente di dissimulare, Leonardo ha pensieri ed è mio amico. Ma è anche uno che cerca, che studia che ama il particolare.
È a lui che rilascio la mia prima intervista da “scrittore”, è lui che la sollecita, che mi marca e che per primo lancia una boa luminosa a rischiarare la strada del mio “Ipnotiche oscillazioni”; è Lui che tante volte mi ha detto “Uagliò ma che aspetti? Quando li pubblichi ‘sti racconti?”.
L’intervista la pubblica subito sul Giornale Lucano (grazie alla testata) e lancia, per primo, il mio libro.

Leonardo.

Ecco, la storia di Oscillazioni Ipnotiche è fatta anche di questo, di piccoli gesti di amicizia, di telefonate notturne , di –Uagliò comme staje?- , di sguardi dal fondo della sala, di sigarette fumate di notte scambiandosi messaggi via chat.
Alla fine quello che mi rimane è sempre molto di più di quello che, forse, sono riuscito a dare con ogni mio singolo racconto, ho degli amici, cari, che mi stimano e mi vogliono bene.
Il resto conta meno.


leggi l'intervista qui >>>




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